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DEL PETRARCA xv

suo fratello, coi quali si riteneva, com’è detto, se n’andò a Parigi, ed in Fiandra, e poi lungo il Reno per l’Alemagna vide molte città, e paesi, e passò per la selva d’Ardenna, e dopo non pochi mesi ritornò verso Lione per la via del Rodano; ove 1 giunto, intendendo la gita del Vescovo Colonna a Roma, fermatosi in Lione, ebbe lettere da quello che lo invitavano a seguitarlo; e giunto a Capranica, ivi si fermò col Signor’ Orso padron del luogo, non assicurandosi d’andar più avanti per esser a quei tempi le strade mal sicure, rispetto alle nimicizie che erano tra’ nobili Romani. Ma intesa la sua venuta al detto luogo dalli Signori Colonnesi, il Vescovo medesimo con cento cavalli, e col Signore Stefano suo fratello andò a levarlo, e salvo lo condusse alle sue case in Roma, ove dal Signore Stefano, padre del Cardinale, e di sei altri figliuoli maschi, fu come l’ottavo raccolto, e da tutta Roma onorato per la fama già sparsa della sua virtute.

Stato alcuni mesi in Roma, desideroso di seguire gl’incominciati studj si risolse tornare in Avignone, ed indi si raccolse alla solitudine di Valchiusa, per istar fuor della frequenza della Corte, e non così vicino al fuoco che sentiva dell’amore di Madonna Laura; e tutto fece con buona grazia del Cardinale Colonna.

La stanza di Valchiusa continuò circa 10. anni, 2 e con gran frutto nelle lettere, colle quali fece quel luogo famoso, ed ivi compose, o cominciò la maggior parte dell’Ope-

re sue

  1. Nelle famil. Ep. 60.
  2. Nelle famil. Ep. 116.