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70Assai men fia ch’Italia co’ suoi figli
     Si desti al suon del tuo chiaro sermone
     Tanto che per GESÙ la lancia pigli:
     Che, s’al ver mira questa anticha madre,
     In nulla sua tenzone
     75Fur mai cagion’ sì belle o sì leggiadre.
Tu c’hai, per arricchir d’un bel tesauro,
     Volte l’antiche e le moderne carte,
     Volando al ciel con la terrena soma,
     Sai dall’imperio del figliuol di Marte
     80Al grande Augusto; che di verde lauro
     Tre volte trionfando ornò la chioma;
     Nell’altrui ingiurie del suo sangue Roma
     Spesse fiate quanto fu cortese:
     Ed or perchè non fia
     85Cortese no, ma conoscente, e pia
     A vendicar le dispietate offese
     Col figliuol glorioso di Maria?
     Che dunque la nemica parte spera
     Nell’umane difese
     90Se CRISTO sta dalla contraria schiera?
Pon’ mente al temerario ardir di Serse;
     Che fece per calcar i nostri liti
     Di novi ponti oltraggio alla marina:
     E vedrai nella morte de’ mariti
     95Tutte vestite a brun le donne Perse,
     E tinto in rosso il mar di Salamina;
     E non pur questa misera ruina
     Del popolo infelice d’oriente
     Vittoria ten’ promette;
     100Ma Maratona, e le mortali strette
     Che difese il Leon con poca gente;
     Ed altre mille, c’hai ascoltate, e lette.
     Perchè inchinar a Dio molto convenne
     Le ginocchia, e la mente,
     105Che gli anni tuoi riserva a tanto bene.


Tu