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postvma. 41


     Oh, come il tempo t’ha mutata! Oh, come
T’ha impresso in viso i suoi deformi segni,
Dove son dunque i tuoi superbi sdegni!
          E le tue bionde chiome?

     Sola al tuo focolar siedi, piangendo
La giovenil tua morta leggiadria;
Io piango solo nella tomba mia;
          Vieni dunque: t’attendo!

     Vieni e se in vita mi fallì la speme
Di viver teco i giorni miei sereni,
Ci sposeremo nella tomba. Vieni:
          Vi marciremo insieme».