Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
postvma. | 35 |
E mirando nell’acqua il tremolio
De’ pallidi lampioni,
E tendendo l’orecchio al mormorio
Di lontane canzoni,
Io gustavo l’arcana ed infinita
Voluttà della vita.
O Napoli; O Palermo! O rimembranza
De’ miei cari vent’anni,
O larve liete della mia speranza
Di cui piango gl’inganni,
Deh, perchè tormentar quest’agonia
Che fortuna m’invia?
Lasciate consumar stupidamente
L’ozioso viver mio
Tanto ch’io possa addormentar la mente
Nel tedio e nell’oblio:
Così riposerò notti tranquille
Così morrò imbecille.
S. Maria del Salice (Maremma toscana).
La notte del 4 al s aprile 1870.