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E pur così sempre non vissi, e torna
     Il mio pensiero ai lieti,
Ai cari monti che la vite adorna,
     Ai tranquilli oliveti.
All’innocente riso, alla gaiezza
     Della mia fanciullezza.

Odorati rosai, dov’è rivolta
     Ogni speranza mia,
Dove il mio core amò la prima volta
     E che l’estrema fia.
Questo vi giunga almen lontano addio,
     Rosai dell’amor mio!

Ahi, trascinando nella pigra noia
     Questa vita inamena,
Vie più m’è duro il rimembrar la gioia
     Spensierata e serena
Che, non curante, delibai nel fiore
     Del mio tempo migliore!

O mia Venezia! Allor non conoscea
     Questi tedi mortali
Quand’io soletto in gondola correa
     La notte i tuoi canali,
Da’ miei sogni cullato e dalla bruna
     Onda della laguna!