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XV.
NOIA
Aria ferma e corrotta, acque stagnanti,
Biscie, zanzare e rane,
Sabbie senza confin, corvi vaganti,
Donne brutte e villane,
Gente ignorante, gialla e discortese:
Ecco questo paese.
Sbadigliando languir solo e soletto
Lunghi e tediosi giorni,
Dormire e ricader disteso in letto
Finchè il sonno ritorni,
Sentir la mente e il core in etisia,
Ecco la vita mia.
É la vita che move il tenerume
Del polipo natante;
È il vegetar del verro entro al pattume
Del brago ributtante;
Un medico direbbe: è un caso bello
D’atrofia di cervello.