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30 | postvma. |
XII.
Io morirò, che la fatal mia sera
Volando giunge e il tempo non s’arresta
E già la tomba spalancata e nera
A divorar la carne mia s’appresta.
Quando tutto ritorna a primavera
Io sol non tornerò. Sulla mia testa,
Dalla materia mia già tanto altera
La maggiorana crescerà modesta.
Là vieni, o donna: il tuo fedel t’invita.
Là sulla tomba mia cògli commossa
L’erba che amavi dal mio cor nudrita.
Oh, non negarle un bacio, e liete l’ossa,
Come a’ tuoi baci già solcano in vita,
Fremeranno d’amor dentro la fossa.