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556 adjecta.

IV.

NOTTE D'AUTUNNO


Infuria il vento e nella bieca notte
     fredda la piova incalza.
L’acqua che stroscia dalle gronde rotte
     4sui ciottoli rimbalza.

Entro l’oscurità profonda e vuota
     delle vie taciturne
guizzan, specchiate nell’immonda mota,
     8le fiammelle notturne

e nel sordido fango e nel pattume
     putrefatto del suolo,
miserabile spettro, agita il lume
     12e fruga il ciccaiolo.

Quand’ecco dal silenzio esce il lontano
     scalpito d’una rozza
e tra la pioggia, il vento ed il pantano,
     16appare una carrozza