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adjecta. 527

II.


     E come l’asino trascino anch’io
la soma, povera bestia sfinita,
su l’erta ripida, giù dal pendìo,
4male al discendere, peggio in salita.

     L’ore che passano, con un ronzìo
d’insetti, frugano la mia ferita;
il cor che sanguina non ha un desìo,
8l’ingegno e l’anima non han più vita;

     ed or ce il ridere passato espio
e il mondo a vivere più non m’invita,
11io cado e rantolo nel pianto mio.

     Amici, ah, l’ultima prova è compita
Amici, datemi l’estremo addio!
14Questa terribile farsa è finita!