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adjecta. 493

II.


     Oh come tristi son queste giornate
e queste notti piene
3di cose morte e non dimenticate!

     Quell' albero son io che sotto il raggio
mattutino del sol rinverdì tutto,
6che di rime fiorì nel dolce maggio,
che maturò nel caldo agosto il frutto
e nell’ore serene
9la speranza ospitò delle nidiate;

     ed or che il triste verno s’avvicina,
perdo le foglie della poesia,
12sento venir la nebbia e la pruina
ed il freddo agghiacciar l’anima mia....
Oh, piangetemi bene,
15giovani amanti e donne innamorate!