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adjecta. | 481 |
SCRIVE DONNA ELVIRA.
Zerlina mia, la neve
turbina in alto e cade
zitta, noiosa, greve,
4sui tetti e sulle strade.
Invan la notte pesa
sulla città che tace;
la coltre bianca è stesa,
8ma nulla dorme in pace.
Rugge di fuori il vento
e l’urlo furibondo
si spegne in un lamento
12di bimbo moribondo
e uscir dall’ombre senti,
dall’ombre paurose,
il pianto dei viventi
16e il pianto delle cose.