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adjecta. 461


     «indi, senza governo,
«la terra insterilita
«senza fior, senza luce e senza vita,
«cade nel buio eterno.

     «Non più campagne arate,
«non più selve sui monti,
«non più riso d’aurore o di tramonti
«non più bocche baciate!

     «Umanità superba,
«che le saette hai dome,
«domani morirai, strappata come
«una festuca d’erba

«e sul detrito e sulla
«maestà dell’oblio,
«solo idea non bugiarda e solo Iddio
«starà per sempre il Nulla».

     Sovra la terra e l’acque
passò ruggendo il vento,
s’alzò un urlo d’angoscia e di spavento
e l’Angelo si tacque.