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IN MEMORIA
Povero fascio d’ossa tribolate
che recammo ier notte alla Certosa,
per le vie desolate
4sotto la pioggia fitta e freddolosa,
povero fascio d’ossa ove la mente
soffrì dell’infelice ora sepolto,
riposi finalmente
8entro al sudario in cui t’abbiam raccolto?
Ahimè che triste notte! Il freddo vento
l’eco parca recar d’urli lontani,
lungo come un lamento
12s’udìa pei campi l’uggiolar dei cani
e seguivam per fracidi sentieri
del carro funeral la pigra rota
dietro al chiaror de’ ceri
16che tremava sull’erba e sulla mota.