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postvma. 15

III.


     Era una notte come questa e il vento
Scuoteva urlando la mia porta invano:
3Lunga come un lamento
Mezzanotte battea lontan lontano,
Cadea la pioggia a rivi
6Dalle gronde sonore e tu partivi.

     Tu partivi per sempre ed io sul letto,
Col viso in giù, la còltrice mordea;
9Mi strideva nel petto
Il singhiozzo del pianto e non piangea.
Così tu m’hai lasciato
12E il bacio dell’addio non me l’hai dato.

     Da quella notte non t’ho più veduta
E più nulla di te non seppi mai.
15Forse tu sei caduta
Nel vituperio ed aspettando stai.
Seduta sulla porta,
18Chi compri il bacio tuo; forse sei morta.