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adjecta | 379 |
ELEZIONI
Musa mia dolce, che le alterigie
de’ carmi arcigni non hai sul viso,
3tu che rallegri l’ore mie grigie
di stravaganti scoppi di riso
e volentieri mostri la pelle
6dai larghi strappi de le gonnelle,
musa mia dolce, vieni, discendi
alla solinga mia cameretta;
9avide ai baci le labbra tendi,
libera i lacci della fascetta,
sciogli la chioma bruna e ricciuta
12e chiudi l’uscio. L’ora è venuta,
l’ora in cui l’odio fermenta e invade,
lurida peste, le menti e i cuori;
15in cui la gente giù per le strade
rutta bestemmie, rece rancori
e, masticando laide querele,
18inghiotte o sputa veleno e fiele.