Poi sulla carne rotta e palpitante
mise per condimento aceto e sale,
42il manigoldo! e mi dicea: — Birbante,
Sei dunque tu che osasti in un giornale
empio, scomunicato, e maledetto,
45un Vescovo trattar come un mortale?
Sei tu, bestemmiator, che in un sonetto
offendesti la sua Magnificenza
48e parlasti di Lui senza rispetto?
Disinteresse, carità, prudenza,
a farti condannar l’han consigliato:
51or degli scherzi tuoi fa penitenza.
Starai qui fra le biscie incatenato,
in questa buca sozza e nauseante,
54nudo, sempre allo scuro e bastonato.
Avrai per cibo scarso e rinfrescante
la simbolica fava, il durò cece
57e il fagiolo canoro e petulante.
Qui legger libri non potrai, ma invece
mai non ti mancherà la Santa Messa.
60Accidenti ai sonetti e a chi li fece!
Non c’è pietà per chi non si confessa
e se non chiedi a Monsignor perdono,
63la colpa mai non ti sarà rimessa! —