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DE RE RVSTICA
I.
È mio quel gallo che alla prima luce
coll’ingrato cantar saluta il giorno
e già vecchio, spennato e disadorno,
4pur la cresta insolente al sol produce.
Devasta i seminati e s’introduce
tra le siepi a rubar tutto il contorno,
indi all’usato sterquilinio intorno
8le sue galline a razzolar conduce.
Poi quando vien la sera e son già sorte
pallide in ciel le prime stelle accese,
11appollaiato sulle gambe storte
Dice alle sue galline: — «Ora è palese
ch’io son tremendo rispettato e forte
14e la bestia maggior del mio paese!» —