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MENTRE TUONA
I.
La mia povera vigna è così fatta
che la debbo vangar tre volte l’anno,
potarla come va, pari ed esatta,
4per legarla di poi, sempre a mio danno;
e non appena il sol me l’ha rifatta,
ci rimetto del mio sapone e ranno
tra zolfo e rame a mantenerla intatta
8dalla nebbia, dal male e dal malanno.
Quando i grappoli poi diventan neri,
tutta l’ira di Dio nel cielo accolta
11sopra ci si rovescia e volentieri.
Ed allor buona notte! Addio raccolta,
addio tasse pagate, addio panieri,
14serbati sempre per quest’altra volta!