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318 adjecta

CAIAPHAS


Numeri e palpi l’oro
     con la mano che liscia ed accarezza.
     La vista de ’l tesoro
     4è la tua voluttà, la tua dolcezza

e chi sa da che fogna
     a le fauci de ’l reo scrigno è colato!
     Chi sa da qual vergogna
     8con la fetida man l’hai razzolato.

Ma per chi l’ha raccolta
     la moneta non pute e non ha orecchi.
     L’usura non ascolta
     12pianto di bimbi o gemito di vecchi.

L’onor de le fanciulle,
     il lavoro de i padri, il pan de i figli,
     tombe, talami, culle,
     16ghermiscon tutto i tuoi rapaci artigli.