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76 | le prose |
Me vero primum dulces ante omnia Musæ,
Quarum sacra fero ingenti perculsus amore,
Accipiant.
La poesia mi fa passar tante ore sì piacevolmente, che io non posso non averne un alto concetto, senza maravigliarmi di coloro, che sentono di lei altrimenti, e ch’io scuso; perciocchè udendo chiamar poesia certi versi per un matrimonio, una laurea, una monacazione, o pedanteschi e servili, o licenziosi e barbari, e forse di lei non sapendo altro, se non merita lode la loro ignoranza, non è però da biasimare il giudicio. S’abbiano le città questa poesia: i campi ne vantano un’altra, che certo, ove sappiasi coltivarla, è molto più bella.
La solita querela, che si muove contra quest’arte di tutte la più difficile, è della poca sua utilità: ma coloro, che di ciò l’ac-