dipinte ale d’una farfalla, come nelle acutissime elissi d’una cometa. Perchè s’egli è vero, che tutte le scienze han la lor bellezza; senza la considerazione ciò non ostante delle relazioni, che tra quelle corrono, e noi, senza quella generale filosofia, che le penetra, scalda, sublima, sono forse altro che un puro lavor meccanico, una sterile e fredda meditazione, la quale se orna lo spirito, nudo però lascia il cuore, e nulla fa a quella perfezion morale, ch’esser dee l’oggetto primario de’ nostri studj? Avido è di cognizioni il nostro sapiente: ma non è vanità in lui la sua curiosità. Egli entra in nave, viaggia per la Grecia, vede l’Egitto, scampa appena da cento pericoli di mare e di terra; e ritornando pieno delle notizie più rare, ricco de’ più curiosi accidenti, corre subito a chiudersi nel ritiro inconsapevole d’una solitaria sua villa.