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le prose 61

da lui meritata; ma rarissimo è il caso, e quest’uomo non sarà mai tanto grande, che più ancora che grande, fortunato non s’abbia a dirlo.

Forse non sono così pochi coloro, che godono in vecchiezza di molta fama: sia che questa età, veneranda e debole insieme, disarmi alquanto l’invidia; sia che l’invidia si sforzi a un sentimento di giustizia, che già dee durar poco, o invece s’abbandoni a uno studio di crudeltà, quasi per rendere all’uomo più felice la vita allor ch’egli è per abbandonarla. Comunque sia (lasciando che la morte non aspetta sempre una fama sì tarda) non veggio il gran bene, che da questa derivar possa. Certo non par questa da desiderarsi, se non quanto più cara e più bella ci rende la vita: quindi l’uom saggio, lungi dal proporsela come fine ultimo delle azioni, la reputa un mezzo piuttosto; e fine considera que’ comodi e piaceri che ne risultano, e più ancora l’opportunità di promovere il