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le prose | 53 |
ta; onde solea dire, che diede a Iddio non solamente chiesa, ma popolo ancora: oltre la magnificenza, con cui ricevea gli amici ed i forestieri, e giovava ai letterati, agli architetti, ai pittori, agli artisti d’ogni maniera. Compiaceasi ancora del genero, e della figliuola, che pare vivesser con lui, ma non a mensa probabilmente, e di tre nipotini, ch’erano tre angioletti nell’effigie. E queste cose dice, che le godrà molti e molti anni: tanto si tenea certo d’una lunghissima vita, e di morire non di malattia, ma per risoluzione, come in fatti gli avvenne.
Possedea veramente la scienza difficile d’esser felice; il che là vedesi ancora, ove scrive di sentire allegrezza, che i Signori del Magistrato delle acque gli abbiano fatto un notabile danno, perchè altrimenti non diveniva liberatore della patria; perchè questo torto è stato cagione, ch’egli abbia trovato il modo della conservazion della laguna, e così della patria sua. Questo è convertir tutto in oro, come quel Mida della favola.