Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/68

52 le prose

Gli vien mostrando il Cornaro in quella sua lettera, come ha saputo correggere la sua mala fortuna con la molta prudenza sua. Gli dice, che nacque di complession debolissima ed infermiccia, e riebbe colla vita sobria la forza e la sanità: che nacque ignobile, benchè i suoi fossero stati gran Senatori e Principi, ed egli riacquistossi la nobiltà, di cui stato era spogliato un suo ascendente, per grave colpa sbandito: che nacque povero, sebbene i suoi fossero ricchissimi, perchè confiscati furono i beni, ed egli si pose nell’agiatezza col miglior mezzo e più lodevole d’ogni altro, che è il mezzo della santa agricoltura, e non col mezzo d’armi e sforzi e danni altrui, nè col mezzo di passare i mari con infiniti pericoli della vita. Nè ciò per accumulare: ma spese non poco in erezione di nobil tempio, in fabbriche nella città di Padova, e nella sua villa di Codevico, e in aver liberata la stessa dal mal aere e dall’acque paludose, e ridottala a coltura e popolazione di selvaggia e deser-