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pre avvolto in affari, fu Governator dell’Umbria, di Spoleti, e di Perugia, ed Arcivescovo di Manfredonia, e tutto ciò non è senza molti pensieri; e forse pensiero eragli tormentoso quel detto del Cardinal Bessarione, di cui fu conclavista dopo la morte di Papa Paolo secondo, ed a cui si crede avess’egli innocentemente fatto mancare il Papato: per la diligenza tua a contrattempo, hai tolto a me la Tiara, e a te stesso il Cappello. Non sono questi gli elementi, di cui la pace dell’anima si compone.

Più tranquillamente si dee credere, che se ne stesse nella sua villa di Codevico quel celebre Luigi Cornaro. La vita sobria, che a ristabilirmi in salute io conduco qui, e della quale ciascun sa ch’egli scrisse, mi rende ancor più cara la memoria di quel degno uomo. Nè già l’uomo, come troppo spesso veggiamo, era diverso dallo scrittore: fu temperantissimo. Cibavasi quattro volte il giorno, ma non andava al di là delle dodici oncie, come nel bere le quattordici di vino