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le prose 23

dice ancora, che del passeggio all’ombra torna più salubre quel sotto il Sole: ma non è ciascuno Solibus aptus, come di sè medesimo scrive Orazio. Benchè almen questo io abbia comune con Orazio, direi non pertanto esser quello il miglior passeggio, che di sole componesi e d’ombra, la qual certo non manca qui, abbondando le piante e le siepi più folte ed alte, e rigogliosissima essendo la vegetazione. Giardino alcun non è qui, benchè paja vederne uno in alcune muricce diritte e lunghe con sopravi bei filari di vigne, e la coltura del terreno intorno alla casa sia ortense più che altro: ma l’amenità del sito non lascia accorgersi di tal mancanza, ovvero direm tutto questo sito un giardino sul gusto di quelli d’Inghilterra, che si chiamano irregolari, e non sono che un’imitazione delle bellezze della natura condotte ad una perfezion maggiore. Non so per altro se maggiore ancor sia il diletto che ne risulta. Certo, quando io veggo un bello campestre, il piacer mio