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le prose 19

conto grande dell’umana gloriuzza, e di quella lode, di cui nulla v’ha di più vano, di più incerto, di più ciecamente o ingiustamente distribuito; ed anche temperar la sete del sapere, considerando che, sebben non poche verità si lascino da noi vedere, i filosofi tuttavia non mantengon sempre le lor belle promesse, e che, malgrado de’ lodevoli loro sforzi, siamo ancor dopo tanti secoli a viver costretti di probabilità e verisimiglianza. Ma restan con tutto ciò ragioni bastevoli per coltivar gli studj in tutta la vita, cioè il desiderio di migliorare noi stessi, una curiosità discreta e tranquilla, e quel piacere che risulta sempre o dalla contemplazione d’un vero, o dal sentimento del bello.