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le prose 17

nunziano una futura felicità, confusamente, sì, ma non però tanto, che tale annunzio non ci riempia subito con anticipazione cortese d’una straordinaria dolcezza. I piaceri di queste sensazioni, che furono allora sì grati, grati non poco seguono ad essere a chi ruminandoli, per così dire, nella memoria, giunge in qualche modo a risuscitarli, e a dar loro una nuova esistenza.

Quindi accade assai facilmente che i moti del nostro cuore s’indirizzino verso un particolare oggetto: e a non parlar che dell’amicizia; che tempi quelli non sono, quando tra per que’ primi bisogni d’un cuor vergine, e pien di vigore e di vita, e per l’inesperienza degli uomini, e la consolante fiducia, che ne risulta, tu t’abbandoni subito a’ tuoi sentimenti, e lasci correre l’anima tua, e ad un’anima conforme e sorella, o creduta tale, stringersi ed abbracciarsi? La ricordazion de’ quai sentimenti non si può dire quanto piacevole

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