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254 | dissertazione |
il Milton si ricordò non solamente de’ luoghi d’Omero, ove si descrive la grotta di Calipso, e gli orti d’Alcinoo, ma di questo ancora del nostro poeta, del quale avea, come degli altri nostri, non picciola cognizione:
L’aura, non che altro, è della maga effetto,
L’aura che rende gli alberi fioriti:
Co’ fiori eterni eterno il frutto dura,
E mentre spunta l’un, l’altro matura.
Nel tronco istesso, e tra l’istessa foglia
Sovra il nascente fico invecchia il fico.
Pendono a un ramo un con dorata spoglia,
L’altro con verde il novo, e il pomo antico.
Lussureggiante serpe alto e germoglia
La torta vite, ov’è più l’orto aprico.
Qui l’uva ha in fiori acerba, e qui d’ôr l’have,
E di piropo, e già di nettar grave.
Vezzosi augelli in fra le verdi fronde
Temprano a gara lascivette note.
Mormora l’aura, e fa le foglie e l’onde
Garrir, che variamente ella percuote.
Quando taccion gli augelli, alto risponde,