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non a disegno, non in linea retta, ma col vario e bello disordine della natura; ecco il lucido colle, e l’oscura valle in contrapposizione, e l’orrido e il grande delle selve e spelonche unito all’ameno e al ridente degli altri oggetti, ed ecco una prodigiosa estensione di luogo: finalmente chiusa è l’ottava dalla definizione, per così dire, del giardino Inglese, nel qual si cerca sopra ogni cosa, che quell’arte, che ha operato il tutto, niente apparisca. Poi con precisione ancor maggiore soggiunge il Tasso:

Stimi (sì misto il culto è col negletto)
Sol naturali e gli ornamenti, e i siti.
Di natura arte par, che per diletto
L’imitatrice sua scherzando imiti.

Il signor Shenstone, che in tal materia è autor classico, così scrive: “Alcune bellezze artifiziali sono con tal sagacità ordinate, che altri non può concepirle, che per naturali; alcune naturali così felici riescono, che altri giurerebbe tosto, che