I crespi rivi rivolgendo il corso
Su perle orïentali e arene d’oro
Per girevoli verdi labirinti
Scorron nettare sotto ombre pendenti,
Ed ogni pianta visitando, nutrono
I vaghi fior, di Paradiso degni,
Cui non industrïosa arte in diverse
Forme di culto suol, ma in monti e in valli,
E in piagge compartì l’alma natura
Egualmente profusa, e dove il Sole
Scalda fin dal mattino il campo aprico,
E dove opaca impenetrabil ombra
A mezzo dì la boschereccia imbruna.
Sì questo ameno luogo era un felice
Sito rural di differenti aspetti,
Boschetti, le cui piante prezïose
Gomma odorata e balsamo distillano,
O le cui frutta di dorata scorza
Con brunito splendor pendono amabili,
Favoleggiate già in Esperia, e solo
Qui vere, e di sapor delizïoso.
Fra lor pianure e livellate piagge,
E greggie a pascolar l’erbette tenere