Che in vaga nube a sera, o che nell’umido
Arco, poichè irrigata ha Dio la terra.
Sì amabile apparia quel bel paese!
. . . . . . .
Scorre per l’Eden verso l’ostro un largo
Fiume senza cangiar corso, e per entro
Selvoso monte sotterraneo ingolfa:
Chè collocato ivi quel monte Iddio
Avea del suo giardin come una sponda
Alto sovra la rapida corrente,
Onde l’umor per le porose vene
Con benefica sete alto contratto
Ne scaturisse il fresco fonte, e tutto
Irrigando il giardin con più ruscelli;
Quinci poi riunito in giù cadesse
Dalla rapida balza ad incontrarsi
Con la bassa corrente, ove all’aperto
Fuor dell’oscuro suo varco apparisce:
E donde in quattro principali fiumi
Divisa scorre, e più famosi regni,
Cui ridir qui non giova, errando bagna.
Ben fora d’uopo dir, s’arte il potesse,
Come da quella fonte di zaffiro