mitare, quanto non si sarebbe creduto, che rassomigliare potesse. Di fatto mettiamoci a riunire quelle due arti, e coloriamo una statua: cresce l’imitazione, e ciò non ostante l’effetto scema. Ma condur tali linee, e contrapporre tali chiari e scuri, che una superficie piana mi paja camera, o bosco con gente che operar sembra, e parlare? Ma da masso informe fare uscir persona, e dare al marmo la morbidezza delle carni umane, e la immagine dell’umane passioni? Questa è maraviglia: diletto è questo. E lo stesso dicasi del poeta. I versi sono la materia, di cui egli si vale: poichè la vivezza del colorito, la forza dell’espressione, e simili requisiti non sono così proprj di lui, che ad altri scrittori ancora non appartengano. Ed ecco perchè quella opinione non regge, che diasi poesia senza metro, e che si possa scrivere in prosa la tragedia, o il poema, se piace tal comodità. Per questo appunto, che le persone, che il poeta introduce,