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6 | le prose |
abitanti delle città stimano fuor del Mondo chi non vive con essi; quasi fuor delle città nè spezie umana più siavi, nè Mondo. Ove non può rendersi utile il saggio? Ove lo può meglio il ricco, che nelle campagne, in cui quella porzione alberga dell’uman genere, che più abbisogna degli altrui soccorsi, e che li merita più? Parmi anzi che qui, lunge dal dimenticarsi degli uomini, s’impari più presto ad amarli, e a servirli meglio, quando nelle città sei nel rischio, e nella tentazion d’ingannarli, onde non venire ingannato. Parmi che l’anima, in un’aria libera e pura, più pura anch’essa diventi, e più facilmente dalle affezioni men belle si disviluppi; che anch’essa pongasi in libertà.
L’amor della solitudine nasce da indole trista e rinchiusa: può essere in molti. Nasce dalla noja del Mondo; o questa derivi dal ben conoscerlo, e però da un disinganno totale; o dal conoscerlo poco, e quindi dal non saper vivere in esso: an-