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le poesie 199
X.


     Deh splendan sempre a me le care stelle
In così puro ciel, come or le miro!
Mentr’io su l’ali del pensiero a quelle
M’ergo, che tragge ignota forza in giro,
E nelle terre incognite e novelle,
Audace pellegrino, entro e m’aggiro,
Veggo abitanti, e sovra tutto impressa
Con vario stil la Sapïenza istessa.

XI.


     E se, fermando l’instancabil passo,
Per quel di Mondo in Mondo alto vïaggio,
Dal freddo Urano estremo il guardo abbasso,
La terra scorgo, e quest’uman legnaggio,
Come oscuro il potente, il grande basso,
Semplice il dotto, e mi par folle il saggio!
Come vario, ma l’uom sempre vegg’io
Sotto la scorza dell’Eroe, del Dio!