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190 | le poesie |
VIII.
Già torna a casa il cacciator vagante.
Ah sì crudo piacer me non invita,
L’innocente a mirar pinto volante
60Cader dall’alto, e in ciel lasciar la vita,
O a sentirlo non morto e palpitante
Tra le mie calde e sanguinose dita.
Più mi piace, campestre cavaliero
Sul mio bruno vagar ratto destriero.
IX.
Vien dalla stalla; ei rode il ferreo morso,65
E trema impazïente in ogni vena:
Mille de’ passi suoi prima del corso
Perde, e in cor batte la lontana arena.
Vedelo poi volar con me sul dorso
Fanciulla, che dell’occhio il segue appena,70
Vede sotto ai suoi piè la bianca polve,
Che s’alza a globi, e la via tutta involve.