Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/186

170 le poesie
X.


     Io ti saluto e inchino, o di Natura
Custode, e ad occhio uman visibil Dio.
Che senza te fora la terra? oscura75
Mole cadente nell’orror natio.
Questa de’ prati a me cara verzura,
Questi ombrosi passeggi a chi degg’io?
Chi Primavera di bei fior corona?
Chi di tante ricchezze orna Pomona?80

XI.


     Pur raro a te lo sguardo, e l’alma ingrata,
O Re del Mondo, il mortal basso intende.
Vive notturno, e in camera dorata,
Quasi a te in onta, mille faci accende:
Le cene allunga, e quando la rosata85
Luce ne’ suoi bicchier fere e risplende,
Questa luce, che or me di gioja ingombra,
L’odia, e la fugge, e cerca il sonno, e l’ombra.