Mentre in lucente gonna,
Ma con tremuli nervi, e cor non sano,35
Ricca nobile donna
Dalla città ti chiama, e chiama invano.
D’arcane tazze a lei medica mano
Invan mesce conforto,
Invan fra tepid’acque40
Nuda discese e giacque:
Disfiorata è la guancia, e l’occhio è morto,
Cui par non basti a ravvivar l’usata
Di mentir tuoi color polve rosata.
Ti chiamò Dea nemica45
L’umana gente, e il labbro tuo rispose:
Sai, che più destra e amica
M’ebber de’ padri tuoi le dure spose.
Sai, che raro io sedei sovra le rose
Del molle Sibarita:50
Cinta di pelli intatte,
E un nappo in man di latte,
Più spesso sovra il carro errai del Scita.
Mentre la madre il fanciullin tuffava,
Per le fredde del Tanai onde io notava.55