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versi e la prosa, qualche ripetizione, ch’era forse inevitabile in coserelle da me dettate per secondar quell’impulso, e senza il pensiero anche più lontano di pubblicarle. Questo difetto, che potrei levar via facilmente, io l’ho con ragioni, che mi parver buone, lasciato: così fosse il solo! Quanto al parlare che l’Autor fa di sè stesso, ch’è della natura di tali scritture, penso che niun buon giudice lo avrà per difetto. Ma troppo per verità intorno a un libro di così poca importanza.