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136 | le poesie |
O in marmo espressa, e a meditar com’arte95
La sua madre e maestra emuli e vinca:
Nè pago ancora, i lavor suoi più rari
Celebri in carte, che non temon notte1.
Segui, Guglielmo: contra i tanti mali
Della vita mortal gli Dei pietosi100
Non ci dier forse le celesti Muse?
Ma se movi talor per via solinga,
Al raggio amico di tacente Luna,
O tra le Imperïali erbe, o tra quelle
Di Boboli Dedaleo, e in folta selva105
Con piè non consapevole ti metti,
Mormorando tuoi sensi, e col pensiero
Tutto levato sovra il corso umano,
Chi sa che al guardo non ti soffra un’Ombra,
Qual ben saresti di mirar contento?110
- ↑ Nella sua Epistola in versi all’Autore, che si legge stampata in una Raccolta di Poesie Inglesi, uscita in Firenze, gli Autori della quale furono egli il Signor Parsons, la mentovata signora Piozzi, e i Signori Greatheed e Merry, valorosissimi anch’essi.