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le poesie 123

     Alcun mi segue, perchè scorge immondo
Di vizj e di viltà quantunque ei mira:
78Questi non ama me, detesta il Mondo.
     Non ama me, chi del suo Prence l’ira
Contro destossi, ed in romita villa
81Esule volontario il piè ritira;
     Ma la luce del trono, onde scintilla
Su lui non balza, egli odia, odia l’aspetto
84Del felice rival, che ne sfavilla.
     Non chi la lontananza d’un oggetto
Piange, che prima il fea contento e pago,
87E gli trasse partendo il cor del petto;
     Ma d’un romito ciel si mostra vago,
Per poter vagheggiar libero e oscuro
90Pinta nell’aere l’adorata imago.
     Questi voti d’un cor, che non è puro,
Odio; e di lui, che in me cerca me stessa,
93Solo gli altari e i sagrifizj io curo.
     Ma quanto a pochi è dagli Dei concessa
Alma, che sol di sè si nutre e pasce?
96Che ogni dì, che a lei spunta, è sempre dessa?