tabile Autore, a me sembrano degnissime della stampa. Sapete ch’egli compose questi Versi l’anno 1785 nella sua amena solitudine di Avesa, e in tempo che una scomposta salute minacciava non leggermente, benchè di lontano, i suoi giorni. Egli avrà fatto de’ versi più robusti e più dotti; ma di più patetici, di più soavi, di più secondo il mio cuore e il mio gusto non ne fece egli certo. Troverete sparsa in più luoghi quella dolce melanconia, che tanto a me piace, espresso in altri l’affetto più nobile e puro, e spesso le pitture campestri tramezzate dalle riflessioni morali naturalissimamente; oltre la sodezza del pensare, e l’eleganza dello stile, così pro-