Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/114

98 le prose

di quello che la intenerisce, allora particolarmente sentesi commossa, che si destano in lei ad un tempo, e si confondono i sentimenti teneri, e i grandi.

Ma qual ordine, quale armonia nella fabbrica dell’Universo! Quale sapienza nell’architetto! Viaggiai, mi disse un filosofo, per molte parti d’Europa, e di molte singolari e forti cose fui testimonio: ma la più strana per me fu il vedere un celebre astronomo, che facea profession pubblica d’ateismo.

Dio buono! con quale occhio vedea mai costui muoversi intorno al Sole i pianeti, or più veloci ed or meno, giusta le più invariabili e costanti leggi, e con tante reciproche attrazioni tra loro, e tra ciascun di loro, ed il Sole, che quindi è sforzato a cambiare alquanto di luogo continuamente, onde quell’apparente disordine, da cui più bella emerge e più maravigliosa la regolarità di tutto il sistema? Ma questo non era abbastanza grande e magnifico: