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94 | le prose |
l’amico sia un altro; ma tale, che, supponendo ch’io dovessi non esser più ciò ch’io sono, altro non desiderassi d’essere in tutto il genere umano, che lui.
Differenti essendo, o Torelli, in questa bassa valle le nostre vie, tali esser doveano in parte i modi ancor del pensare. Ma se diverse furon le nostre vie in questo Mondo, oh potess’io, al momento d’uscirne, altra strada non prendere, che la tua! Tu vi lasciasti forse qualche striscia di luce; ma la umanità, da cui son velati i miei occhi, mi toglie il vederla. Possa io trovarla, quando senza questi occhi ci vedrò meglio: momento che forse non è lontano. Non che la mia salute non siasi rinforzata alquanto: ma che è mai la vita? Già l’autunno siede su questi campi; già tutta la natura cominciò ad avvertir gli uomini del lor fine. Va scemando la musica, che tacerà in breve, delle foreste; le quali, variando le loro tinte, mostran che in breve non ne avranno più