Ma nel vulgo errabondo, a cui di mali
Falange iniqua il buon sentier contende,
Pigra, qual raggio in tenebre invernali,
16Verità scende:
Chè dove, incerto ognor de la dimane,
Bisogno acre assaetta i cori, e lenta
Fame, cui, più del vero, uopo è di pane,
20L’anime addenta,
E dove atroce sopra il collo incombe
Tirannia che d’uman sangue s’impolpa,
E, scelerando le fraterne tombe,
24Regna la colpa,
Chiara non già ne’ torbidi intelletti
Suona, o rigido Ver, la tua parola,
Non il tuo cibo leonino i petti
28Egri consola.
A loro idoli inani ed aurea plebe
Di sogni, onde s’ingemmano le amate
Ombre, e su fuor dalle percosse glebe
32Speranze alate
Giovano; a loro odj segreti e aprici
Tumulti e amor ch’ai dolci inganni alletta,
E tu, nume d’ignari e d’infelici,
36Sacra vendetta.