Non te, sirena perfida,
Che un serto in premio offri a’ tuoi fidi,
E dando baci all’algide
16Tombe, la smania de’ vivi irridi.
Troppo, o circee fantasime,
Già bevve l’animo de’ vostri inganni:
Lungi da voi, più nobile
20Meta m’insegnano saggezza ed anni.
Santa virtù, presidio
D’inespugnabili petti, sovrana
Fiamma che scaldi e illumini
24Per l’erta gelida la stirpe umana,
È tua quest’incolpabile
Vita; propizia tu a noi riguarda,
Or che fra scede e còmputi
28Ghignando imbestia l’età codarda.
Tu la titania fiaccola
Rapisti all’ardue case di Giove,
Ond’arti industri ed utili
32Norme conobbero le genti nuove:
E tu sotto al vulcanio
Martel, tra’ fulmini del nume irato,
Temprasti al fiero urànide
36L’acciar dell’animo maggior del fato: