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SERA D’AGOSTO
Sorge dal plumbeo mar, come sanguigno
Scudo, nel vaporoso aer la luna;
E qui fra gialle sabbie, ove le aguzze
Foglie l’aloe scontorce, apresi il golfo
5Silenzioso, là fra picee lave
Da’ rosseggianti vertici le irsute
Macchie il tenace fico d’India assiepa.
Non rumor d’opre alla pescosa rada,
Non suon di giochi fanciulleschi o voce
10Di remator: solo da lungi il sordo
Rombo della città, stesa, qual mostro
Da’ mille occhi, nell’ombre; a me da presso
Il sonnolento murmure dell’onde;
E su tutte le cose un vapor greve.
15Un torpore affannoso, un tedio immenso.