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LE

POESIE RELIGIOSE

DI

MARIO RAPISARDI

(Dal Diritto del 13 giugno 1887).



Perchè l’autore del Lucifero e del Giobbe, appella Poesie Religiose le sue liriche nuove? mi domandò un amico. S’è forse convertito a Dio il poeta ribelle di Catania? e dopo ch’ei gittò via fieramente i gioghi celesti, se ne rimette forse un altro sul collo? In questi suoi Canti c’è poesia, non te lo nego, ma la religione dov’è?

Dove? gli risposi: nella poesia stessa che canta la natura colle sue leggi eterne, colle sue virtù redentrici, co’ suoi grandi ideali che sorgono dalle rovine di mille secoli, e ci esaltano nell’infinito vivente di cui siamo parte. Comprenderne le leggi, educarle in sè stesso, promuoverle negli altri, conformarvisi con rassegnazione feconda, senza ribellioni stolte perchè inutili, senza l’orgoglio che si fa centro alle cose, senza pianto romantico sopra un mondo svanito per sempre; ma guardare intrepidamente il vero qual’è,