Caccia alle impavide tribune un genio
Pugnace: tuonano le sale; pallido
Su la contesa scranna
16Sejan, di colpe mercator, s’affanna.
Me da babeliche tresche, da livide
Gare, onde scarnasi tra fango e triboli
Il cittadino gregge,
20Cui nume il lucro, e la vendetta è legge,
Natura e provvido studio dividono;
Me non vincibile sdegno con triplice
Vallo e con doppio muro
24Tien dal civile infuriar securo.
Cheto dall’avida città dilungasi
Il borgo; aerea la casa spazia
Su’ campi e gli orti aprici,
28Fra l’Etna e il mare, i miei due grandi amici.
Pe’ consapevoli recessi un roseo
Volto, una candida fantasma aggirasi
Lieve: del mio tremore
32Ride furtivo in fra le tende Amore.
Odi: su gli ebani parlanti un brivido
Passa; quai dèmoni fra l’ombre e i murmuri
Del rifiorente bosco,
36Riddano i sogni tuoi, Beethoven fosco.