Bene, esclama, più ch’altro a te s’addice
Il morso di rovajo, o impaziente
Mandorlo, a cui sì tarda la stagione
Dei fiori; ben a te pronta a dar foglie. 20O acacia infruttuosa: un’aura dolce
Basta a sedurvi. Nascerà fra poco
Zefiro con aprile, e invan tra’ vostri
Aridi stecchi lene sospirando,
Chiederà all’uno i saporosi frutti, 25All’altro i mazzi degli eburnei fiori.
Ma della vigna, ch’ancor freddi e brevi
Dal ceppo screpolato alza i potati
Salci, simili a dita, e ben fu saggia
Di non destarsi all’aure ingannatrici, 30Pender vedremo nel pomoso autunno,
Quali mamme caprine, i pingui grappi,
Onde il licore dell’oblio si spreme.